Musei del Duomo
MUSEI DEL DUOMO
I Musei del Duomo, collocati all’interno della buffer zone, ovvero dell’area di rispetto del Sito Unesco di Modena, sono di fondamentale importanza in quanto strettamente collegati al complesso monumentale inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale. Infatti, non solo raccolgono, nel Museo Lapidario, numerosi frammenti scultorei appartenenti alla Cattedrale e agli edifici precedenti, ma espongono nelle sale al primo piano preziose opere e suppellettili che testimoniano la vitalità della Chiesa modenese nel corso dei secoli.
Il Museo Lapidario
L’originario nucleo del Museo Lapidario risale alla fine del XIX secolo, composto dai reperti scultorei rinvenuti durante gli scavi e i restauri pertinenti la Cattedrale. Tali reperti vengono incrementati nel corso degli anni da materiali emersi nell’ambito di ulteriori scavi; a partire dal 1950 si aggiungono alla collezione anche le metope collocate in origine sui contrafforti del tetto, che per problemi conservativi erano state rimosse e sostituite da copie. Durante la prima metà del Novecento le sculture e i rilievi subiscono svariati spostamenti, ricevendo una più adeguata sistemazione solo nel 1956, in un ambiente a piano terra che si affaccia sull’antico chiostro delle canoniche; nel 1994 viene effettuato un nuovo riallestimento che, seguendo un criterio tematico, suggerisce al visitatore quale doveva essere la collocazione originaria dei materiali. La collezione comprende sculture e rilievi di epoca romana, utilizzati principalmente come materiale di reimpiego per la costruzione del Duomo, frammenti relativi alle cattedrali altomedievali preesistenti, reperti di età romanica, iscrizioni antiche, medievali e moderne. Nel percorso espositivo della prima sala spiccano i plutei della preesistente cattedrale altomedievale, riccamente decorati con motivi intrecciati, nastri viminei, matasse e spirali fitomorfe, e l’Arca di San Geminiano, incassatura marmorea posta un tempo a protezione del sarcofago del Santo. La seconda sala, dedicata alla scultura di epoca wiligelmica e campionese, ospita la pregevole serie delle sopracitate metope, composta da otto sculture raffiguranti esseri mostruosi e fantastici e realizzate da un maestro attivo nella bottega di Wiligelmo, nonché uno dei leoni stilofori della Porta dei Principi, dalla quale venne rimosso e sostituito da una copia dopo i danni subiti durante la seconda guerra mondiale.
Il Museo del Duomo
Inaugurato nel 2000 in occasione del Grande Giubileo, espone un prezioso apparato artistico-liturgico databile dall’epoca romanica al XIX secolo, comprendente suppellettili, opere scultoree, antichi reliquiari, tessuti, dipinti e codici, con cui la comunità modenese ha nei secoli arricchito la domus Clari Geminiani.
Tra le opere più antiche, facenti parte del tesoro della Cattedrale, si ricordano il prezioso altarolo di San Geminiano (IV e XI-XII sec.), l'Evangelistario realizzato nello scriptorium di Nonantola (fine XI - inizio XII sec.) e caratterizzato da una raffinata legatura in argento e avorio, e la Stauroteca con legatura in oro del IX secolo, di probabile provenienza costantipolitana.
Nella sala riservata agli antichi codici dell'Archivio Capitolare sono esposti il cosiddetto codice Leges salicae (fine XI-inizio X sec.), testo miniato contenente i decreti di Carlo Magno ed i codici legislativi di cinque popolazioni germaniche, e la celebre Relatio.
Una menzione particolare va all’eccezionale ciclo di venti grandi arazzi fiamminghi con Storie della Genesi, realizzati nel XVI secolo e utilizzati, fino agli anni Sessanta del Novecento, per abbellire la cattedrale.